Molti viaggi in un viaggio solo
Migrare significa trasferire il proprio lavoro, la propria casa e gli affetti in un’altra terra, spesso ostile, a volte addirittura selvaggia, in mezzo ad altre lingue, culture, religioni. Una volta raggiunto in treno il porto di Genova o quello di Napoli (o quelli stranieri di Marsiglia, Le Havre o Amburgo, nei casi di emigrazione clandestina), inizia l’avventura transoceanica sulle navi dirette in America (Ellis Island nel Nord, o Rio De Janeiro, Santos, Porto Alegre, Montevideo e Buenos Aires nel Sud). Per uomini e donne che in molti casi non avevano mai visto il mare, passare l’Oceano a bordo di grandi navi, è un’esperienza indimenticabile, come raccontano i romanzi di De Amicis, o del marchigiano Folco Testena, o le migliaia di lettere di semplici emigranti. ‘Compagni di viaggio’ sono la paura del mare e delle onde, ma anche i disagi di una vita condivisa con una moltitudine di persone e un cibo di qualità scadente.
Chi intende raggiungere le mete europee si affida al treno. In questo caso è l’incomprensione della lingua il maggior ostacolo: non comprendere il senso degli annunci nelle stazioni straniere o le richieste del capotreno, leggere i cartelli oltre il confine e non capire cosa ci sia scritto, o non riuscire a gestire adeguatamente i bagagli, gli spazi affollati degli scompartimenti costituiscono seri motivi di disagio e di smarrimento.